ITA-04 Le ultime gocce di Bali

Lasciate le isole Gili dopo un giorno di viaggio barca-bus-traghetto-bus siamo finiti di nuovo a Kuta bali-on-the-cheap, e di nuvo al Keddin’s inn –aria di casa-, dove il gentilissimo Gush ci aveva messo da parte una camera. Sono i nostri ultimi giorni a Bali, prima di partire per Jakarta e quindi la Cambogia.   Eppero l’otto giugno é il mio compleanno, che festeggiamo la sera con una torta in spiaggia, con tutte le 31 candeline. Violette mi regala un sogno : la possibilità di guidare un chopper, una di quelle moto fatte in casa a partire da un motore di Harley Davidson, come quelle che si vedono nel film Easy Rider. Queste cose si possono fare solo in posti come Bali perché in Europa una moto cosi non potrebbe neaché circolare sulle strade pubbliche. Il mezzo é essenziale : l’imponente bicilindrico da 1340 cc (i famosi 80 inches cube), un telaio rigido handmade, la lunga forcella anteriore che finisce sulla ruota fina, il manubrio largo e rialzato, un piccolo serbatoio, una sella e un cuscinetto per il passeggero e la grossa ruota posteriore.
Niente strumentazione, nessun accessorio. Difficile trovare il folle senza spia ma con un po di pratica si puo fare. Una moto cosi é un pezzo unico, una specie di opera d’arte, bella da vedere, fin nei dettagli, la cinghia di trasmissione, il filtro dell’aria aperto. Il sitema di distribuzione a bielle.  Poi ci sali sopra. E schiacci sullo starter -facile, l’unico bottone che c’é- e di colpo é il terremoto che si scatena, il rombo possente e rotondo del motore é ancora piu dirompente di quello di una Harley di serie. Quando il motore gira al minimo senti schioppo per schioppo un colpo sordo che parte dalla sella e sale su per la spina dorsale. Piacere, puro piacere.

Poi innesti la prima, lasci la frizione e paesaggio intorno a te comincia a muoversi. Un mezzo del genere ti offre tipi di piacere.

Il primo, edonistico, é vedersi nello sguardo ammirato dei passanti, che si girano, ti sorridono, ti salutano, sgranano gli occhi. Questa moto é lontana dall’essere perfetta, il minimo é basso e ogni tanto a folle o quando scali una marcia bisogna dare un colpo di gas per evitare che il motore si spenga. Ma é un piacere. Un sottile piacere : ogni volta che dai un colpo di gas qualcuno si volta.

Poi c’é il piacere che offrono questo tipo di bicilindrici dalla coppia mostruosa. Sei in seconda o in terza, apri il gas per sorpassare una macchina e senti tutta la spinta del motore che si manifesta gia a bassissimo regime, hai come l’impressione che la moto parte e tu la tieni per le corna per non farla scappare.

E poi c’é un piacere piu sottile, quello che provi quando trovi la buona andatura, a basso regime, in quarta marcia a cinquanta all’ora, con la strada che va via liscia e il motore che scoppietta regolare. La posizione da custom all‘estremo : piedi larghi e in avanti, braccia larghe e in alto, come ad abbracciare la strada e l’aria che ti arriva addosso. Nessuna protezione aerodinamica, e il calore del motore che sale misto all’odore dell’olio che trasuda dalla testata e cola sul cilindro. Lo stesso odore dell’Honda Four (bei tempi…)

E come tutte le opere d’arte le apprezzi anche nelle imperfezioni, non solo del cambio impreciso, ma anche quando il secondo giorno la moto ci lascia a piedi, batteria scarica, e aspettiamo un’ora che i tipi del noleggio ce la vengono a cambiare, quando schiacci sul bottone dello start e il motorino di avviamento ha di nuovo abbastanza corrente per accendere il bicilindrico, puoi riprendere la strada, e questo é quello che conta.

Peccato che tutte le cose cosi belle siano effimere, alla sera abbiamo gia restituito la moto al noleggio e prepariamo le nostre valigie. Domani si lascia Bali per Jakarta. Sara dura.

Comments

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[chiara]

Ciao,
mentre voi scorrazzate per il Laos, io me ne sto a casa con l'influenza....ma ci si può ammalare a fine giugno.....robba da matti!
ciao belli!